Palazzo dei Normanni (Palazzo Reale) – Palermo

Nel dodicesimo secolo, Palermo era una delle più grandi e ricche città del Mediterraneo. I Normanni l’avevano eletta capitale di un vasto regno che si estendeva ben oltre i confini della Sicilia, comprendendo larga parte del meridione d’Italia e perfino alcuni lembi dell’Africa settentrionale. La sua straordinaria fioritura economica, sociale e culturale si basava in larga parte sulla capacità dei suoi re, i normanni della dinastia Altavilla, di armonizzare le diverse anime, consentendo a tutti gli abitanti, a prescindere dalla loro razza e religione, di convivere pacificamente.

Il regno, insomma, fondeva l’intraprendenza e il coraggio dei cavalieri normanni, la sapienza dei dotti arabi, l’arte dei maestri bizantini, prendendo da ognuno il meglio che poteva offrire. Il simbolo di questa armonia fra oriente e occidente è quello che oggi chiamiamo stile arabo-normanno. Nel 2016 l’itinerario arabo-normanno è stato iscritto nella prestigiosa lista UNESCO del Patrimonio dell’Umanità.


Il Palazzo dei Normanni è l’antica fortezza saracena che fino all’ultimo aveva resistito agli assalti dei Normanni e dove essi stabilirono la propria residenza.
Il castello era il risultato del rifacimento di una fortificazione punica risalente ad oltre 1500 anni prima, quando Palermo era stata fondata da mercanti provenienti dal Medio Oriente. Di quella prima fortezza restano avanzi di mura, nel sottosuolo del palazzo, venuti alla luce negli anni Ottanta. Alla fine del regno normanno e del suo grande erede l’imperatore Federico II di Svevia, il palazzo rimase lungamente in abbandono fino a quando, nel Cinquecento, i Vicerè spagnoli decisero di stabilirvi la propria residenza e lo trasformarono secondo il proprio gusto.
Di fondamentale importanza nel palazzo, oltre alla Cappella Palatina di cui abbiamo già parlato, la Stanza di Ruggero, un piccolo ambiente che conserva ancora la decorazione medievale a mosaico con scene di caccia, motivi vegetali e geometrici.
Il Palazzo dei Normanni, noto anche come Palazzo Reale, è attualmente sede dell’Assemblea regionale siciliana. Al primo piano del palazzo sorge la Cappella Palatina. L’ala ovest è assegnata all’Esercito italiano.

Gli esterni

Interni

Lo Scalone Rosso

La Sala d’Ercole

è il luogo nel quale si riuniscono, dal 1947, i deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Corridoio Mattarella

“Bagheria” di Renato Guttuso

“Madre che allatta il figlio e due ragazze” di Alfonso Amorelli

Bruno Caruso

La Sala dei Vicerè

La Sala prende il nome dai 21 ritratti affissi alle pareti, appartenuti a viceré, luogotenenti e presidenti del regno Borbone di Sicilia.

La Sala Pompeiana

L’ambiente è parte della cosidetta Galleria Pompeiana voluta da Leopoldo di Borbone, luogotenente di Sicilia dal 1830 al 1835. La Sala, dallo sfondo verde tendente all’azzurro, venne decorata intorno al 1830 da Giuseppe Patania, secondo i gusti dello stile neoclassico, con rappresentazioni mitologiche, prendendo spunto dalle scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei, tra le quali, al centro della volta, Eros e Afrodite su un carro.

La Sala Cinese

Questo luogo, dipinto dai fratelli Salvatore e Giovanni Patricolo, evoca la moda imperante presso quasi tutte le corti europee tra il XVIII e il XIX secolo, che si riconducevano ad argomenti orientaleggianti in grado di mostrare tematiche già presenti all’interno della Casina alla Cinese, sita all’interno del Parco della Favorita. Nella Sala vengono dipinti uomini e donne abbigliati alla “cinese”, con un attento gusto verso il mondo orientale; sullo sfondo azzurro è possibile scorgere alcuni paesaggi montani.

La Sala di Ruggero

Prende il nome da Ruggero II. Le stupende decorazioni musive si devono al figlio Guglielmo I. I mosaici, di matrice profana, rappresentano un unicum raffigurando elementi fitomorfi, zoomorfi ed antropomorfi (scene di caccia ed emblemi allegorici del potere normanno). Tutto lascia ipotizzare la presenza di tematiche care ai sovrani normanni e a una narrazione simbolica del Genoardo, giardino-paradiso di tradizione islamica.

 

Torre Joharia detta anche Torre del Tesoro

Sala dei venti

 

La negazione di Pietro di Filippo Palladini

Maria Carolina d’Asburgo Lorena

 

Sala della pregheria

Ambiente attiguo alla Sala Ruggero, altrimenti detto Cappella della Regina o Carolina, delizioso esempio del neogotico siciliano con stucchi bianchi e oro. La pala d’altare è un olio su tela raffigurante la Madonna con Gesù e San Giovanni di gradevole fattura siciliana della prima metà XIX secolo, opera di Pasquale Sarullo. (Fonte Wikipedia)

Le Mura Punico-Romane

Al piano inferiore delle Sale Duca di Montalto, in seguito ad una campagna archeologica effettuata nel 1984, sono tornati alla luce elementi architettonici appartenenti all’antica cinta muraria punica della città di Palermo, risalenti circa al V secolo a. C.; tra tali testimonianze spiccano una postierla che ha mantenuto inalterato il suo aspetto originario, i resti di una delle antiche porte della città e parte dei conci realizzati con cura e perfettamente squadrati.

Mura Puniche – Porta Urbica secc. IV e III a.C.

Età Islamica (IX – XI secolo)

Età Normanno-Sveva XI – XIV secolo

THESAURUS

Nel corso della nostra visita a Palazzo Reale, abbiamo avuto modo di vedere anche il Thesaurus – una mostra sul tesoro della Cappella Palatina, visitabile fino al 30 settembre 2024. Vi erano esposti 56 reperti di grande raffinatezza e preziosità storica a cura della Fondazione Federico II in collaborazione col Fondo Edifici di culto e non solo.
Ve ne presentiamo qualcuno:

1 – Cofano arabo con iscrizioni Naskhi-B

2 – Cofanetto rettangolare con scene di falconeria dipinte-dettaglio

3 – Cassetta-reliquiario (metà XIII secolo; smalti champlevé su rame, montato su legno, 12,3 x 11,8 x 6 cm; Museo Diocesano di Monreale, in prestito da Curia di Monreale)

4 – Fonte battesimale (XII secolo; marmo, 72,5 x 59,5 cm; Museo interdisciplinare regionale di Messina, in prestito da Assessorato regionale di beni culturali)

5 – Madonna Aghiosoritissa (prima metà XII secolo; mosaico con tessere lapidee e vitree, 75 x 60 cm; Museo Diocesano di Palermo)

6 – Madonna delle perle, anteriore al 1171, dal Museo Diocesano

7 – Odigitria- Museo diocesano di Monreale

8 – Madre Orante

9 – Piatti da Parata in argento sbalzato, cesellato. a) con Orfeo al centro; b)  con stella; c) piatto da parata

10 – Gioielli di Costanza d’Altavilla, madre di Federico II

11 – a sx Placchetta raffigurante Cristo Pantocratore; a dx Placchetta con Cristo benedicente

12 – Vasi con frasche in argento sbalzato

13 – Reliquiari di vari santi

14 – Pastorale di età compresa tra il X – XII secolo

Abstract: Palermo Felix, AA.VV., ed. La Repubblica

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